Chiese aperte e funzioni religiose ammesse anche nelle zone rosse

Il vescovo Piero Delbosco ha rassicurato sacerdoti e diaconi sulle modalità da seguire per continuare il servizio al bene spirituale dei fedeli, da salvaguardare come essenziale nel contesto delle restrizioni vigenti a causa della pandemia. In comunione con tutte le Diocesi italiane continuiamo a celebrare non solo rispettando le norme, ma con una prudenza ancora più grande.

In queste ore, in seguito all’ultimo DPCM del 3 novembre 2020, sono giunte numerose richieste di chiarimento in merito alle attività pastorali e alle celebrazioni liturgiche. Non è giunta alcuna comunicazione ufficiale alle diocesi da Roma (CEI o Ministero). Mi sono consultato con il Prefetto di Cuneo. Anche se siamo in zona rossa, dal DPCM si deduce:

  • i luoghi di culto rimangono aperti;
  • non si prevede un divieto di celebrare le sante Messe con la partecipazione del popolo; vanno rispettate tutte le norme del protocollo tra la CEI e il Governo (distanze, igienizzazione degli ambienti, mascherina, pulizia delle mani…): faccio appello ad una scrupolosa osservanza;
  • i fedeli possono visitare chiese e partecipare a funzioni religiose nel proprio comune; qualora debbano certificarne il motivo, si può indicare la terza opzione prevista dal modulo “altri motivi ammessi dalle vigenti normative”, specificando “visita in chiesa” o “funzione religiosa”;
  • le attività liturgiche quali la comunione ai malati e le confessioni individuali certamente è possibile e doveroso assicurarle attenendosi alle normative igienico-sanitarie previste; vi chiedo di porre particolare attenzione alle visite ai malati in casa: occorre essere sempre muniti di mascherina e mani sanificate; è bene segnalare in anticipo per telefono la visita;
  • le attività pastorali come i consigli pastorali, i gruppi giovanili, la preparazione al matrimonio, gli incontri biblici, invece, anche considerando il coprifuoco che vige dalle ore 22, sempre per un principio di cautela è meglio sospenderle o più opportunamente proporle con collegamenti in streeming; vanno sospese le attività in presenza degli oratori, in analogia con i centri sportivi;
  • le Curie diocesane continuano a funzionare regolarmente, con la raccomandazione ai sacerdoti di recarsi di persona solo quando è davvero necessario, autocertificando, in questo caso, “comprovate esigenze lavorative”.