Annuncerò la salvezza del Signore

In ottobre ricorre il 95° anniversario della nascita del vescovo Carlo Aliprandi (nato a Quiliano presso Savona l’11 ottobre 1914); e sono vent’anni dalle sue dimissioni dalla guida della diocesi di Cuneo, nel febbraio 1999. Sono date utili per rinnovare la memoria del pastore che ha ravvivato la stagione postconciliare nella Chiesa che è in Cuneo con la riscoperta della Parola di Dio ed ha stimolato la cura dell’interiorità e dell’umile coerenza evangelica in una generazione di preti, religiosi e laici che hanno goduto del suo magistero episcopale svolto per ventotto anni tra noi.

La proposta di riprendere qualche suo pensiero raccolto nell’antologia di suoi scritti “Annuncerò la salvezza del Signore”, pubblicati nel 2005 per “La Guida”, non è puro esercizio di memoria di un vescovo, ma un utile stimolo per ripartire in un anno di attività pastorali con suggerimenti vivificanti nella sequela di Gesù Cristo e nel servizio della comunità locale assieme ad un discreto e fiducioso dialogo con la società attuale.

Monsignor Carlo Aliprandi non ha pubblicato nessun libro, pur avendone letti e meditati molti. Non ha nemmeno scritto molte lettere pastorali o redatto piani di attività ecclesiale. Egli stesso affermava di accontentarsi di “biglietti pastorali”, cioè brevi scritti per le occasioni più significative.

I testi raccolti in questa antologia sono tratti dai suoi interventi pubblicati sulla “Rivista Diocesana” e su “La Guida”. Quest’ultimi in particolare sono brevi, ma significativi e sufficienti per indicare i contenuti interiori, radicati anche solo su una frase della Parola di Dio, e cogliere lo stile di ascolto e rispetto per una pastorale attenta a tradurre il progetto del Concilio Vaticano II: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.”

Ed in questa attenzione emerge anche il cuore della Chiesa che il vescovo Carlo ha cercato di far pulsare nella nostra diocesi, ancora secondo l’auspicio dello stesso documento conciliare: “La comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia.”

Il libro pur in numero limitato di copie è ancora disponibile.

(gmg)