Omelia nella Veglia pasquale 2021

Il Risorto ci accompagna, ci stimola, ci invita a risollevare lo sguardo verso la Luce vera: la sua!
03-04-2021

Il Signore è Risorto, ha vinto la morte, è stato di parola: questo è l’annuncio che prorompe oggi nella Chiesa. E’ il vero motivo della nostra fede.
L’esperienza dei Dodici è emblematica. Delusi e affranti per la fine del Maestro sul patibolo della croce. Il silenzio del sabato li aveva avvolti e facevano fatica a ripensare al loro recente passato. Tutto sembrava svanito come una bolla di sapone. Ma, come accade sempre quando meno te l’aspetti, ecco la sorpresa: quel corpo nel sepolcro non c’è più. Nel loro cuore ecco che si riaccende una luce. L’incredulità è spazzata via proprio da quella assenza. Viene constatata prima dalle donne, poi da Pietro e Giovanni. Qui ritornano alla mente ricordi, parole, insegnamenti del Maestro. Iniziano a comprendere tante frasi che prima li aveva colti con stupore. E’ stato di parola. Ma non basta; col dono dello Spirito si decidono ed escono fuori con coraggio. Più nessuno li ferma e, questa loro caparbietà, se la sentono di pagarla cara, anche col dono della vita. Il Maestro aveva spianato loro la strada e vogliono percorrerla insieme con Lui.

Se noi siamo qui, se ci definiamo cristiani, tutto è partito dall’evento di quella notte. Non vergogniamoci se spesso in noi regna il buio. Certamente dopo seguirà la luce. Il Risorto ci accompagna, ci stimola, ci invita a risollevare lo sguardo verso la Luce vera: la sua !
La Risurrezione del Signore ci aiuta a comprendere la sua Parola. Tutto quello che Lui ha fatto e detto, tutto è orientato verso un futuro di gloria che, ora, già sperimentiamo.
La Risurrezione del Signore ci fa capire chi veramente Lui è. Ha preso per mano gli Apostoli e, poco alla volta, li fa camminare. Li ha conquistati, ha avuto tanta pazienza, ha dato loro la sua missione: “Andate, annunciate, testimoniate, … non abbiate paura !”. Le parole sono state accompagnate da segni sbalorditivi che un semplice uomo non poteva operare. Troppo uomo per essere solo uomo. E’ il Figlio di Dio che il Padre ci ha donato. Dio si è abbassato per elevare noi. Dio si è fatto nostro compagno di viaggio. Dio, conoscendoci bene, ha voluto indicarci la strada. C’è un solo motivo che spiega questo suo agire: ci vuole bene fino al punto di donare suo Figlio per la nostra salvezza.

La Risurrezione del Signore illumina il cammino della Chiesa. E’ Lui che l’ha voluta e l’ha affidata ai Dodici e ai loro successori. Una realtà chiamata a dire a tutti ciò che il Signore ha fatto, sta facendo e farà per noi. “Io sono in mezzo a voi, sempre. Non siete soli. Vi voglio con me. Sto lavorando per voi !”. E’ per questo che i cristiani non possono tacere, non possono nascondersi, non possono aver paura. La Chiesa è dono di Dio che si incarna nella storia. In certe epoche è stata più fedele al Signore e in altre meno. Noi oggi siamo Chiesa del Signore. Ricordiamoci dello stile che il Signore ci ha raccomandato: “Vi ho dato l’esempio: chi vuol essere il primo sia l’ultimo e come colui che serve !”. Non ci sono privilegiati. Non ci sono gradazioni di appartenenza. Non hanno senso rivalità o corse alle poltrone. Siamo tutti uguali di fronte a Lui, tutti fratelli, tutti amati da Lui.

La Risurrezione del Signore illumina la nostra vita e le da un senso. Abbiamo ricevuto il dono dell’esistenza e, soprattutto il dono della fede. Non stiamo camminando verso il nulla. Certamente dobbiamo renderci conto del limite. Ma sappiamo che Lui ci riserva un futuro di gloria. Purtroppo noi abbiamo i nostri occhi che guardano in senso orizzontale. C’è bisogno della dimensione verticale, cioè guardiamo di più verso la meta del Paradiso. Le nostre preoccupazioni possono assumere una prospettiva ben diversa. Le cose, i soldi, … rivelano la loro fragilità. Un giorno ci presenteremo al tribunale di Dio per ricevere … il premio; lo speriamo veramente. Il tempo del nostro passaggio su questa terra è limitato, ma è il tempo della prova. Dio tirerà le somme. A lui non interessa quanto abbiamo realizzato, ma che cosa abbiamo cercato. E per tutti, come lo è stato per i Dodici, c’è la possibilità di ripartire con fiducia.
Oggi abbiamo bisogno di gridare questa nostra fede nel Risorto. Ci ha assicurato che non siamo soli. Allora guardiamo oltre questa pandemia, guardiamo oltre la morte, guardiamo oltre la nostra vita terrena. Sul Signore Gesù Risorto noi possiamo contare, sempre. La giustizia di Dio procede sempre di pari passo con la misericordia. Forse, con un po’ di presunzione, ritengo sia più facile salvarsi; ciò è dovuto esclusivamente alla Grazia di Dio.

E allora, basta con i musi lunghi, basta con le lamentele. Rendiamoci conto della fortuna che abbiamo. Tutto riceve luce proprio a partire da quella tomba vuota. Anche la morte; non è più l’ultima parola, ma la penultima.