Omelia in suffragio di don Giorgio Ghibaudo

Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede !
01-07-2021

Proprio nel giorno in cui ricordiamo i santi Pietro e Paolo, le colonne della Chiesa, Dio ha voluto con sé il nostro don Giorgio. Da tempo la sua salute vacillava. Ho avuto la gioia di incontrarlo ancora una volta la settimana prima; mi ha riconosciuto come sempre e abbiamo pregato insieme.

Tutti conserviamo ricordi di lui perché ha sempre curato le relazioni e, lo possiamo dire, è stato una colonna per la nostra Chiesa diocesana. Io l’ho avvicinato spesso in questi ultimi anni. Si interessava su ciò che accadeva in diocesi, ci teneva ad essere al corrente di ciò che stiamo vivendo e ultimamente mi diceva che pregava per il tempo del sinodo che stiamo celebrando. Queste sue parole, sono certo, non erano un ‘pro-forma’, lui lo ha fatto veramente. É stato un vero pastore che ha pregato incessantemente per le sue pecore, per noi. Sempre animato da una profonda spiritualità mariana che ha trasmesso a tutti in tanti anni di ministero. Ha costruito materialmente e spiritualmente la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Ha creduto nella provvidenza e ha donato tutto proprio per questa sua amata parrocchia. Anche quando si era ritirato dal fare il parroco, fino a quando ha potuto, è stato guida spirituale e confessore di tanta gente.

Ha dovuto superare tante prove, anche nel costruire questa parrocchia. La sua forza è stato il rapporto stretto con Signore. Negli anni 60, quando tutto era in movimento, la città di Cuneo si stava espandendo proprio in questa direzione: ecco l’impresa della costruzione di questo tempio. Ha pagato di persona, sicuramente non ha mai preso nulla, ha servito unicamente il Vangelo. Ho saputo che ha coltivato una speciale amicizia con don Andrea Gasparino, proprio quando stava nascendo la città dei ragazzi ed il movimento contemplativo Charles de Foucauld. Ed è bello apprendere di tanti altri incontri che ha coltivato arricchendo ed alimentando la sua fede incrollabile. Proprio in questi giorni, il cardinale Poletto mi ha confidato la bellezza della sua amicizia ed il rapporto speciale che aveva con lui. Anche quando era ospite nel suo soggiorno per anziani, in questi ultimi anni ha continuato a confortare, ad annunciare il vangelo, ad accompagnare tante persone all’incontro con Dio.

Sapeva bene che la sua esistenza volgeva al termine e, spesso, mi chiedeva la benedizione di Dio e il suo Perdono. Lo ha scritto nel suo testamento spirituale; si sentiva un ‘povero peccatore’ che credeva nell’infinita misericordia di Dio. Possiamo dire con San Paolo che “Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede !”. E, possiamo aggiungere, ha atteso con fiducia l’incontro con Dio.

Dobbiamo cogliere questa sua testimonianza di sacerdote e di pastore che si è speso per il suo gregge, per questa nostra terra, per questa nostra realtà diocesana. Lui ci ha passato il testimone e, come dice san Paolo, spetta a noi proseguire nell’impegno affinchè tutte le genti ascoltino la parola del Signore.

Credo fermamente che questa nostra terra ha bisogno di conoscere il Signore Gesù, il suo Vangelo; non va dato per scontato. Va riannunciato, forse con nuove modalità, forse con maggiore testimonianza, forse con rinnovato impegno. Le giovani generazioni hanno bisogno di una Chiesa che cerca l’autenticità, la semplicità e la forza dello Spirito testimoniato da persone coraggiose che non si nascondono di fronte a difficoltà che possono sorgere nel cammino. Penso che, non solo i giovani, anche gli adulti oggi sono disponibili all’incontro col Signore.

Sabato scorso, incontrandlo il Santo Padre il Papa a Roma, in occasione dei 50 anni della Caritas italiana, ho avuto la fortuna di sentire alcune parole quanto mai significative. Suggeriva di seguire tre vie: la via degli ultimi, la via del Vangelo e la via del rinnovamento, sempre attenti alla nostra storia.
Ebbene, don Giorgio ha percorso queste tre vie come buon pastore.
Ora, dal cielo, continua la sua missione pregando per noi.
All’Autore della vita vogliamo elevare il nostro Grazie per avercelo dato così.

É il nostro Grazie per la sua preghiera incessante.
É il Grazie per l’attenzione che ha avuto verso coloro che sono nella prova, specie i malati.
É il Grazie per questa bella comunità parrocchiale.
É il Grazie per la cura e l’attenzione verso gli anziani col soggiorno.
É il Grazie per la vicinanza e l’assistenza che tante persone gli hanno dato.
Signore, resta sempre con noi e benedici questa tua e nostra Chiesa locale dandoci veri pastori che la guidino e la amino anche sull’esempio di don Giorgio.
Maria Santissima lo accolga e lo introduca nella Gloria di Dio, per sempre.

Voglio terminare con le stesse parole di don Giorgio che chiudono Il suo testamento spirituale :

Maria, tu mi sei madre. Tu che hai avuto un posto molto importante nella mia vita, quando giungerà la mia ora, presentami tu al tuo Figlio Gesù, insieme a Giuseppe tuo sposo, patrono della Chiesa universale e della buona morte. Amen!”.