Il nostro metodo pastorale

Fin dall’Antico Testamento, lo stile di Dio nel rapporto con gli uomini si manifesta con l’assunzione di un metodo fatto di ascolto, di osservazione e di discernimento, finalizzato alla realizzazione di interventi di liberazione e salvezza del popolo in difficoltà e ad educare il popolo a fare altrettanto. Emblematico a questo riguardo è ciò che Dio rivela a Mosè: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele…” (Es 3,7-8).

È su questo METODO basato sull’ascolto, sull’osservazione e sul discernimento che dovrebbe essere costruito il nostro servizio pastorale e per la Caritas, ascoltare, osservare e discernere non è soltanto un metodo, ma un PERCORSO EDUCATIVO che nasce da relazioni e porta a nuove relazioni in mezzo ai tanti interrogativi e alle diverse domande che ogni incontro e relazione sollecitano. È un stile per affrontare gli avvenimenti, riconoscendo in essi non semplicemente “il caso”, ma “il segno dei tempi”, “la Provvidenza”, “Dio che ci interpella”, “la sua salvezza da offrire” ad ogni persona in difficoltà. Ascoltare, osservare, discernere, significa cogliere gli avvenimenti come “sacramenti”: non solo luoghi di incontro, ma luoghi di incontro tra Dio e l’uomo. Dio è nella quotidianità dei nostri incontri al Centro di ascolto e nel nostro osservare e vedere, capire e accompagnare le persone. Questo ci chiede di essere “aperti” a tutta la realtà: agli altri, al forestiero, agli imprevisti, alla storia, a Dio.

Ciò significa che la carità non si può “dedurre”, ma si costruisce sugli incontri, sulle relazioni, sul nuovo; sapendo scegliere, con una preferenza per i poveri. La scelta dei poveri nasce proprio dall’ascolto intenso e disponibile, umile e rispettoso; dallo studio, dalla ricerca, dal confronto dei dati; non dalla scelta più facile, quanto da quella più impegnativa: quella del dono, della condivisione. La scelta della carità, è la scelta coraggiosa di Zaccheo e del samaritano.


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OSSERVARE Leggi tutto

DISCERNERE Leggi tutto


Per comprendere appieno come si possa partire dal servire i poveri per garantire l’animazione della comunità e del territorio attraverso la sperimentazione del metodo pastorale descritto precedentemente, è importante esplorare quali sono e quali caratteristiche assumono i tre strumenti/luoghi pastorali senza i quali non è pensabile che una Caritas possa realizzare il proprio mandato: il Centro di Ascolto, l’Osservatorio delle povertà e delle risorse ed il Laboratorio.