Terremoto Turchia-Siria: comunicato della Caritas diocesana

Le offerte possono essere inoltrate alla Caritas diocesana a Cuneo o a Fossano

La Caritas diocesana ha pubblicato tramite il sito web il comunicato relativo all’Emergenza Terremoto in Turchia-Siria

La comunità cristiana delle Diocesi di Cuneo e di Fossano risponde con generosità all’appello di solidarietà lanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Italiana.

Una raccolta straordinaria di offerte in denaro sarà effettuata nelle giornate del 18 e 19 Febbraio in tutte le parrocchie.

Le offerte possono essere inoltrate:

  • A Cuneo: presso la sede Caritas Via Amedeo Rossi, 28.

Tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 (tel 0171605151)

oppure con bonifico bancario

IBAN – IT 96 N 030 69102001 0000 0075 579 – Fondazione Opere Diocesane Cuneesi.

  • A Fossano: Presso la sede Caritas Via Vescovado, 12.

Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30 (0172636264)

oppure con bonifico bancario

IBAN – IT 29 T 06170 46320 000001603189 – Caritas Diocesana Fossano.

con causale: Terremoto Turchia Siria febbraio 2023.

Per chi volesse usufruire della detrazione fiscale sulla somma versata, contatti le segreterie amministrative delle Caritas per avere informazioni.

Inoltre, diamo voce ad una raccomandazione di Caritas Italiana di non effettuare raccolte di beni materiali. Per le comunità italiane la forma di aiuto più opportuna resta la colletta in denaro.


Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e le Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7.  Oltre 41mila i morti accertati, drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua, e per le rigide condizioni climatiche.

È un’apocalisse. La definisce così un’operatrice di Caritas Turchia. Molti territori sono abbandonati a se stessi e per motivi meramente politici non vengono nemmeno considerati dal governo centrale. Lo stesso governo, che pretende di avere la leadership di tutti gli aiuti, dialoga solo con organizzazioni governative riconosciute. Ci sono moltissimi check point: le associazioni non autorizzate vengono fermate e chiuse: sequestrati gli aiuti e dati al governo. Il consiglio è quello di lavorare, come dice monsignor Bizzetti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Vescovo di Tabe, compatti: con Caritas Italiana, Caritas Internationalis e Caritas Turchia senza avventurarsi in relazioni con organizzazioni altre. I soldi che verranno raccolti rimarranno in Italia e dovranno passare da Caritas Italiana, che organizzerà tutti gli aiuti futuri. Solo così si potrà avere la certezza che gli aiuti arrivino veramente alla popolazione martoriata.

Lo stesso vale per la Siria dove la situazione politica e territoriale è diversa. Le associazioni varie, anche religiose, possono lavorare liberamente, ma il territorio è in guerra, una guerra civile che dura da 12 anni e parte del territorio non è in mano al governo, ma ai ribelli, il che impedisce ogni forma di aiuto. La distruzione del terremoto si somma dunque alla distruzione della una guerra.

Inoltre si aggiungono ai disastri della guerra e del terremoto i disastri procurati dalle sanzioni economiche internazionali. Manca tutto!! Non ci sono strumentazioni mediche o tecniche e non possono nemmeno arrivare. Così anche i soldi: le sanzioni proibiscono qualsiasi flusso di denaro con le banche siriane.

In questo drammatico quadro la Caritas Italiana con l’ufficio Caritas Europa si sta muovendo seguendo 2 filoni, ribadendo che per ora non verranno promossi invii di volontari, che non si faranno raccolte di indumenti e alimenti, ma si lavorerà su progettazioni a lungo termine.

Il filone più importante è quello della colletta nazionale del 26 marzo, anche perché per ora l’aiuto migliore per una ricostruzione e progettazione futura è una raccolta di fondi! La nostra Chiesa di Cuneo e di Fossano ha deciso di anticipare a questa domenica 19 febbraio la raccolta fondi per l’emergenza, fondi che verranno convogliati nella colletta nazionale del 26.

Ci stringiamo allora insieme al Papa e alle sue parole in questa preghiera accorata alla Madonna consapevoli delle difficoltà e della delicatezza che il nostro aiuto:

“Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga”